RANA DALMATINA
Rana dalmatina (Bonaparte, 1840)
Foto di Enrico Romanazzi
Riconoscimento:
Anfibio di taglia media (maschi 5, femmine 6,5 centimetri), colorazione dorsale brunastra molto variabile, più o meno macchiata di nero; labbro superiore biancastro fino all'apice del muso, che risulta appuntito; ventre e gola degli adulti sempre bianchi, a volte con lieve punteggiatura sotto la gola, zampe posteriori molto lunghe, con inguine giallo limone.
Distribuzione:
L'areale della rana dalmatina si estende dall'Europa centro-meridionale all'Iran nord-occidentale, compresa l'intera Penisola Italiana; in Veneto la specie è diffusa su gran parte del territorio, ma in modo discontinuo, e appare presente solo in maniera frammentaria in pianura, mentre risulta più abbondante al margine dei rilievi e nella fascia collinare e montana più esterna.
Biologia:
Insettivora; predilige le formazioni arboree e arbustive luminose, comprese le zone coltivate, purché siano ricche di raccolte d'acqua e abbiano un minimo di copertura (siepi e/o boschetti). Questa rana si riproduce una sola volta all'anno portandosi nei biotipi riproduttivi molto precocemente (da metà febbraio a marzo) e utilizza soprattutto pozze d'acqua di modesta profondità, ricche di vegetazione palustre e ripariale. Può vivere anche fino a 11 anni.
Conservazione:
Questa specie è considerata minacciata nelle regioni centro-settentrionali d'Europa, mentre il suo stato di conservazione appare migliore nelle regioni più meridionali. E' inclusa nell'allegato IV della Direttiva Habitat, nell'allegato II della Convenzione di Berna e indicata come "vulnerabile" nelle zone di pianura secondo la Lista Rossa regionale.
Specie simili:
La rana temporaria, che è più grande, ha il muso arrotondato e la gola e il ventre sempre macchiati; la rana di Lataste, che in genere ha la gola fortemente marmorizzata di grigio-nerastro e il labbro superiore bianco che arriva solo all'altezza dell'occhio.