RANA TEMPORARIA
Rana temporaria (Linnaeus, 1758)
Foto di Enrico Romanazzi
Riconoscimento:
Taglia grande (maschi 7-8, femmine 11 centimetri); colorazione del dorso assai variabile, bruna, rossastra, giallastra, perfino blu-azzurrastra, più o meno macchata di nero; labbro superiore più o meno omogeneamente biancastro fino all'apice del muso, che risulta arrotondato; ventre e gola più o meno fortemente marmoreggiati di grigio su fondo giallastro o crema.
Distribuzione:
La specie è diffusa nell'intera Europa settentrionale e centrale, a est fino alla Siberia occidentale e a sud fino agli Appennini Settentrionali, con un'area isolata in quelli centrali e in Macedonia. In Veneto la specie è diffusa in gran parte del settore montano, in particolare sui rilievi bellunesi e sulle Prealpi trevigiane e vicentine.
Biologia:
La rana temporaria vive soprattutto in ambienti forestali, sia di latifoglie sia in quelli misti o di conifere. Si trova anche a quote superiori, oltre la vegetazione, in zone di praterie e pascoli, specialmente se ricchi punti d'acqua. Per la riproduzione utilizza una grande varietà di corpi idrici, sia naturali che artificiali.
Conservazione:
La specie risulta meno minacciata rispetto ad altre rane, in quanto è legata a quote e ambienti meno soggetti alle alterazioni da parte dell'uomo. E' comunque inserita nell'allegato III della Convenzione di Berna e nell'allegato V della Direttiva Habitat.
Specie simili:
La rana di Lataste, che vive a quote inferiori e ha la stria sopralabiale che arriva fino all'occhio; la rana dalmatina, che ha sempre il ventre immacolato.